Lunedì 6 settembre da Forbicina ad Alpe Musella
Freschino, buio, mi alzo a fatica. Salgo per la Val Sissone, ambiente bellissimo col Disgrazia davanti. Inizio la risalita per il Rif. Del Grande Camerini, che raggiungo in due orette scarse; in questo “Nido d’Aquila†sono sorpreso della grande accoglienza, con tanto di cartello 'Benvenuto Eliaâ€. Mi offrono pure torta e buon caffè, e poi via di foto, maglietta in dono e medaglia del rifugio... simpatici! Le nuvole si abbassano, scendo a Chiareggio col morale alto, la discesa è bella liscia tra boschi di larice, cembro e mugo... in paese trovo il mio caro amico Andrea Mori, con cui ho fatto il corso AMM… sono felicissimo! Facciamo spesa e pranzo insieme, oggi me la prendo con comodo. Son le due del pomeriggio e salgo al Rifugio Elia Longoni, che si chiama come me e anche il rifugista è Elia, va’ che coincidenze! Scendo al bellissimo Lago Palù, con panorami splendidi, che superano la fatica dei ghiaioni... devo dire che la Val Malenco è veramente eccezionale. Dal Lago Palù risalgo ancora e poi scendo il Vallone di Scerscen; con gli ultimi raggi di sole arrivo all'Alpe Musella, saluto anche Brunella, altra amica con cui ho condiviso il corso AMM… ceniamo insieme, due chiacchiere e poi relax.
Martedì 7 settembre da Alpe Musella a Capanna Cederna Maffina
Risalgo al Rif. Carate e poi al Rif. Marinelli-Bombardieri, con buon passo tranne l'ultimo tratto per il Marinelli, dove ho dovuto affrontare la Vedretta di Caspoggio col ghiaccio vivo... avevo solo i ramponcini e quindi ho avuto il mio bel daffare, ma con un pizzico di esperienza ho superato questo tratto tecnico. Discesa veloce al Rif. Bignami, dove tiro il fiato e riempio la pancia; il rifugista mi riconosce, tante chiacchiere, ottimi dolcetti... è il loro primo anno di gestione, sono contenti e carichi. Scendo alla diga di Alpe Gera per risalire il luuuungo vallone della Val Poschiavino... però, quando ti giri e vedi il gruppo del Bernina, spettacolare e impressionante, la fatica passa subito. È un vallone di tanti chilometri, il tempo si fa nuvoloso ma alla fine arrivo al Pas da Cancian, dove risalgo fino al Passo di Campagneda, che mi fa scendere al Rif. Cristina all'Alpe Prabello; prima però pranzo, per la gioia di alcune caprette curiose che mi han seguito per un bel po’, forse attratte dalle mie prelibatezze. Risalgo al Passo degli Ometti, con buon passo... poi mi trovo su lungo traverso su vallone selvaggio, sfasciumi, pietraie e pochi bolli... suggestivo e bello. Da lì risalgo al Passo Forame e scendo nell'omonima valle, laterale della Val Fontana... ripido ripido tra sfasciumi e segnato male, e con un traverso arrivo alla Capanna Cederna Maffina, dove avrei dovuto solo passare, ma il bivacco è bello e mi fermo! Mi godo il caldo della stufa, scrivo due righe di diario, cucino una cenetta e dormo su un materasso... lusso vero!
Mercoledì 8 settembre da Capanna Cederna Maffina a Tirano (Roncaiola)
Mi sveglio infreddolito perché la sera mi sono addormentato con la stufa accesa... ma al risveglio è spenta e avevo sopra solo una copertina! Buona colazione, lunga discesa verso Sant'Antonio, in bassa Val Fontana... c'è una gran nebbia e umidità , così in cinque minuti torno fradicio. Lunga discesa, non finisce più, soprattutto gli ultimi chilometri di sterrata. Tramite un sentiero a mezzacosta sopra Sant'Antonio arrivo a Prato Valentino, lì c'è un bel bar a bordo pista, mi rilasso prima della lunga salita fino al Passo del Meden. Ci sono sempre nuvole, pochi raggi di sole e il morale segue il meteo... pazienza. Pranzo tardi al Passo del Meden... è l’ultima faticaccia, perché poi è tutta discesa fino a Tirano, su una mulattiera con fondo comodo e, malgrado il forte dislivello, in poco più di tre ore la finisco. A Tirano mi aspetta un giornalista di SondrioNews, con cui affronto una breve e gradita intervista a cui segue la “solita†spesa; sono le 19 e mi chiedo... dove dormo?! Fare il barbone in città anche no, quindi riparto, mi inerpico per le ripide mulattiere diTirano fino al borghetto di Roncaiola, molto carino, dove trovo un bel riparo, mi concedo una cena abbondante e poi a letto un pò cotto dai 40km abbondanti di oggi e i 2000 metri di dislivello negativo.
Giovedì 9 settembre da Roncaiola a Malghera
Dopo colazione, subito il pensiero è andato ai muscoli per il giro di ieri e il dislivello negativo fatto, che dovrò recuperare oggi. Passo lento, da Roncaiola salgo al Rif. Schiazzera, che raggiungo a metà mattina passando per boschi, alpeggi, borghetti, ma ci sono ancora tante nuvole e il panorama è un pò chiuso e 'antropico', per ora niente di magico. Il Rif. Schiazzera è molto bello, gestito dall’Associazione Mato Grosso; sono generosi, bravi, accoglienti e simpatici... l'atmosfera è cambiata! L’ambiente torna montano e alpino. Riparto, passo per i bellissimi laghi di Schiazzera e poi, seguendo una mulattiera militare, valico e cavalco il versante nord valtellinese, fino ad addentrarmi in Val Grosina, anche questa davvero suggestiva. Arrivo a Malghera, dove è presente una bella chiesa e diverse baite, col sole però che già se ne è andato dato che il borgo è sul fondovalle. A Malghera carino anche l'alberghetto, dove bevo birra, riposo le gambe e chiedo un posto coperto per dormire, il rifugista però nega l'esistenza del bivacchino del CAI (che in teoria era dietro il rifugio, boh) e mi consiglia un baitello ad un kilometro e mezzo di distanza. Mentre son lì a bere arriva gente incuriosita, mi offrono la cena al rifugio e possiedono pure una baita lì a Malghera... alla fine mi offrono pure di dormire da loro! Si canta, c'è anche una fisarmonica... che bello, mi svolta veramente la giornata. La baita è una suite, per cui crollo secco a dormire, mentre fuori tornano le stelle e il bel tempo… cosa volere di più?!
Venerdì 10 settembre da Malghera alla Val Viola, baite della Minestra
Parto un pò in ritardo ma me la godo, passo vicino alla bella chiesa di Malghera e salgo al Passo di Vermolera senza che mi pesi troppova, passando da un bel bivacco al Pian del Lago. Al passo mi accoglie il sole finalmente. Discesa molto ripida tra sfasciumi e roccette, verso i Laghi di Tres in Val Grosina Orientale... poi il sentiero mi porta al Passo Dosdè, passando dal bel Lago Nero (molto poco nero e molto colorato!), e si iniziano a vedere le cime di Val Viola: Lago Spalmo, Viola, Saoseo...Al Passo Dosdè c'è una bella capanna-bivacco, me la godo e si entra in Val Viola, straordinaria; arrivo nel fondovalle per pranzo, mi fermo al Rifugio Dosdè e mi gusto il posto, mi mangio un piatto di polenta con uova e speck... peccato che non c'è Adriano Greco, il gestore e mio “maestro†al corso AMM, che è in Valfurva a fare corso ad altri accompagnatori! Salgo al rifugio Viola e poco dietro al Passo Viola, ma siccome gocciola mi infilo al rifugio per un caffè, a cui segue una rapida e veloce discesa per le baite della Minestra. Oggi non faccio troppi kilometri, in Val Viola mi attende una bella baitella dove ci sono le zie di Giulia... doccia, faccende, relax... arrivano anche gli zii, si fa una bella cenetta... è stato bello! Se ci penso manca poco all'arrivo, è l'ultimo appuntamento programmato con persone conosciute fino a Trieste.
Sabato 11 settembre dalle baite della Minestra ai Laghi di Cancano, rifugio ristoro Solena
Risalgo la Valle della Minestra, laterale della Val Viola, con un panorama super sulle cime della valle, compresa la Cima Piazzi, anche se nelle nuvole. Tempo bello, l'autunno sta arrivando, l’erba è giallina e le vacche sono già scese! Punto al Passo delle Mine, prima su pascoli e poi su sfasciumi, e ci arrivo a metà mattina, ho un buon passo... scendo poi il Vallone delle Mine verso Livigno, vero 'parco giochi per turisti' (piste sci, piste bike...). Dal sentiero passo a una sterrata e arrivo rapido a fondovalle, ma il falsopiano ti stanca quasi più di salita e discesa. Segue un bel sentierino a mezzacosta sopra la piana, ci sono ancora tanti turisti... ben per loro! Arrivato in centro a Livigno faccio la spesa per almeno tre giorni; sento l’amica Chiara, che vive qui col compagno, e li incrocio entrambi per un saluto, ci infilo anche il pranzo. Verso le 15 riparto, oggi son tanti kilometri, ma tanto piano e discesa, quindi vado via veloce. Arrivo al lago di Livigno, è pieno di gente con l’ebike, e risalgo la lunga Valle Alpisella... 400 di dislivello ma tanti chilometri! Inizia a piovigginare, e l’acqua mi accompagna per tutta la discesa, nel frattempo 'scopro' le sorgenti dell'Adda e arrivo al Lago San Giacomo e quindi a Cancano... mi fermo al rifugio San Giacomo per un caffè e poi ancora tanto piano (quasi 10 kilometri!). Arrivo alla prima diga, traverso al ristoro Solena e cerco una tettoia, chiedo acqua e il rifugista mi indica una bella legnaia per passar la notte. Stavo per farmi da mangiare in legnaia, invece una coppia mi invita al rifugio e mi offre la cena, loro molto curiosi, bello! Altra serata super.
Domenica 12 settembre dai Laghi di Cancano al Rifugio Branca
Mi sveglio 'bagnato', umidità e nuvole basse... il sacco a pelo però è asciutto. Colazione, the caldo e via su una mulattiera storica che mi porta ai Bagni vecchi di Bormio e alla Statale dello Stelvio, da cui prendo la 'Pedemontana', un sentiero a traverso molto comodo che mi porterà fino in Val Zebrù, ed è molto anche nel bosco, fresco e riparato. Incontro Valentina, una ragazza conosciuta con Outdoor test l'anno scorso, che mi fa compagnia fino ad Uzza, dove lei torna e io inizio la Val Zebrù... infinita!!! Ma panorami belli. Pranzo nel mezzo della valle, al Rifugio Campo prendo un caffè e risalgo verso il Passo Zebrù, con le nuvole che iniziano a coprire tutto. Alla baita del pastore la sterrata finisce e finalmente inizia il sentiero, che si fa più ripido finalmente, si sale! Sfortuna vuole che le nuvole coprano tutto, anche il Gran Zebrù… Pazienza, al tempo non si comanda. Arrivo al Passo Nord Zebrù e finalmente mi si apre la vista sulle tredici cime e, sul fondovalle, il Rifugio Pizzini... che spettacolo! Dal Pizzini proseguo veloce verso il Branca, voglio arrivarci presto per aver tempo di rilassarmi e ricaricarmi... infatti ci arrivo alle 17.30, prima del solito, wow! Vai di birretta, è il loro ultimo giorno e non si aspettavano un ospite... ma c'è il bivacco invernale libero, perfetto! I rifugisti mi invitano per cena, vengo trattato come un re e non me lo aspettavo! L’ultima notte in Lombardia è stata ottima, ormai sento vicina la fine della mia pazza spedizione: tra un mese sarò a Trieste, è un arrivo che bramo, che mi piace e mi farà bene, mi farà riposare fisicamente e mentalmente.