Essenzialità alpina
Alzarsi la mattina, aprire la finestra, e trovare il massiccio del Monte Rosa che immobile augura il buongiorno. Ad Elia Origoni, ventiquattrenne di Varese, questo succede da tutta la vita.
La continua presenza delle cime a pochi passi da casa, gli ha permesso di imparare ad amare la natura ed a portarle il rispetto che merita.
Dopo la laurea, ha deciso di concedersi un ritorno alla semplicità del vivere, liberandosi dalla trappola della tecnologia, riscoprendo il ritmo biologico del camminare e dell’isolamento.
Per farlo ha scelto le montagne a lui vicine, concretizzando il progetto Solo ALPS: 2000 km lungo le Alpi, da Vienna, dove geograficamente iniziano, a Genova, dove si congiungono con gli Appennini. Una lunga cicatrice che, ininterrotta, unisce la penisola italiana al resto dell’Europa (www.soloalpsproject.com).
E’ partito con un paio di scarponi e lo zaino contenente le poche cose fondamentali. Un percorso non delineato a tavolino, ma adattato durante il viaggio in funzione di quello che la strada gli ha riservato giorno per giorno. In cerca della sua appartenenza alla natura, di quel senso di essenzialità che nel nostro tempo frettoloso e superficiale si sta perdendo.
Camminando, scalando pareti, scendendo a valle per risalire ancora. Dormendo in tenda e nei bivacchi, sfruttando l’ospitalità delle persone, ed eventualmente pagandosi la permanenza lavando piatti e spaccando legna.
Le cime innevate tutt’attorno, a circondare in un abbraccio rassicurante il paesaggio intermittente, fatto di rocce scaldate dal sole e gole buie, di prati di erba soffice e di pareti scoscese, di torrenti agitati e laghi placidi. Questa è stata la casa di Elia per 135 giorni, in una continua convivenza con solitudine e fatica, e con qualche viaggiatore che lo ha accompagnato per brevi tratti.
Martina Fabbri